Ho traslocato su erounabravamamma.it

Vi aspetto!

venerdì 30 luglio 2010

Buone vacanze!

Se arrivo viva a stasera parto, e

Sono felice di annunciarvi che in teoria salto sul treno delle sette di stasera per andare in Liguria a recuperare i Pupi e traslarli, domani pomeriggio, in Sardegna. Stiamo via due settimane: io, Mike Delfino, il Pupo e la Pupa. Vi penserò diffusamente (non vi conosco di persona e fatico a immaginarvi una a una) con affetto. Sono contenta di avervi incontrato e che vi faccia così tanto piacere venirmi a trovare. Un abbraccio a tutte/i e continuate a essere gentili come avete fatto fin qui! Ci ri-leggiamo verso fine agosto: io torno il 16 ma poi faccio una piccola pausa dal blog.

Ps non vedo l'ora di andare al mercato del pesce di Cagliari dove i Pupi impazziranno a furia di schiacciare gli occhi ai pesci sui banchetti, io fingerò di sgridarli ma dentro di me riderò come una pazza
Pps da settembre avremo una ragazza alla pari, poi vi racconto l'odissea per trovarla!
A presto!
erounabravamamma

mercoledì 21 luglio 2010

Una mi fa: non voglio soffrire

Continua la saga degli homeless di Forte dei Marmi, e intanto

Da quando Elisabetta Gregoraci è diventata mamma avverto, come tutte voi, un senso di identificazione profonda con le sue vicende e gli orribili disagi che ha vissuto a partire dal sequestro dello yacht Force Blue, lo scorso 21 maggio, per una vicenda di contrabbando ed evasione fiscale. Ricorderete le urla disperate di Elisabetta: "Il piccolo Nathan Falco non è più sereno, sente la mancanza della sua cameretta bianca, dei suoi spazi, che lo hanno protetto fin dai primi giorni".
Alcuni avevano pensato di organizzare una colletta per il povero bambino, altri hanno lanciato su Facebook la campagna "dona anche tu 1 euro per ricomprare lo yacht a Briatore", anche se proprio nelle ultime ore si è scoperto che Flavio, consorte e pupo - anche noti come "gli homeless di Forte dei Marmi" - hanno trovato riparo sul Force Blue One, una barchetta di poche decine di metri che può parzialmente lenire il loro dolore.
Elisabetta mi è venuta in mente anche perché nei giorni scorsi ho visto sulle solite riviste di gossip le sue foto: niente più pancia, forma perfetta, con la provocatoria didascalia "Non faccio mai ginnastica, solo un po' di yoga e di yogurt", e ho pensato che del resto ci sarà pure un motivo se lei ha trovato un bravo marito come Briatore e noi invece no. E poi, mi è venuta in mente perché ha scelto di partorire col cesareo, proprio come quella ragazza che, incinta al sesto mese, l'altro giorno mi ha detto: "Lo faccio anch'io, perché non voglio soffrire".

Che in effetti il cesareo lì per lì non lo senti, solo la vaga impressione che qualcuno ti stia frugando nella pancia ma - mi dice chi ci è passata - nei giorni successivi qualche problemuccio te lo dà. E i bimbi che vengono al mondo col parto naturale respirano meglio, da subito.
E... la ragazza dell'altro giorno mi ha fatto impressione soprattutto perché dopo il "non voglio soffrire" mi ha anche spiegato che dopo il cesareo sei - scusate - più o meno una verginella, se capite cosa intendo, mentre una che da lì fa passare un bambino diventa "certamente meno interessante" (parole sue) per il compagno/marito.
Ecco un elemento che non avevo mai considerato. Vedi che non si finisce mai di imparare? Ma voi, a questo ci avevate mai pensato? E la Gregoraci? Chissà.

martedì 13 luglio 2010

Innocenti evasioni

Il Pupo è un piccolo Ricucci

Mi corre il gradito obbligo di annunziare i nomi delle vincitrici dell'ultimo concorso: sono BisMama 2.0 e Kia, ovvero la trentesima partecipante, anche detta "dinoccolata discinetica" (leggetevi il suo commento). Mentre le prego di fornirmi via mail il loro indirizzo per spedire a ciascuna una copia di Tutto quello che so della vita l'ho imparato da Sex and the City, vi chiedo: secondo voi sto organizzando troppi concorsi? Vi sto viziando? V'infastidisce questa messe inattesa di regali che vi piovono addosso? Rispondete sinceramente.

Nel frattempo continua la mia estate da demi-single: i Pupi in vacanza con corredo di nonni e tate, e io che faccio la spola tra la città godereccia e (nel weekend) il faticoso mare.
Come sappiamo, i pupi piccoli cambiano molto velocemente. I miei, di più: ogni volta che li rivedo ho il sospetto che me li abbiano scambiati in culla. La Pupa per esempio, da impertinente e capricciosa porcella è diventata una personcina garbata e consapevole. A 5 anni all'improvviso si veste e si sveste da sola, si piega le magliette, sparecchia per sé e per il Pupo, lo lava sotto la doccia e quando ha finito gli dice: "Ora stai fermo che ti devo mettere la crema sul corpo". Trenta secondi dopo, un po' delusa e con un gigantesco sbroffo di Nivea nel palmo della mano: "Mamma, però il corpo del fratellino finisce subito".
Ha modi da adulta che a tratti sconcertano - per esempio a tavola, l'altro giorno, ha fatto "pat pat" sulla spalla al Pupo e gli ha chiesto: "Allora, quand'è che mi metti il pisellino dentro e mi fai fare un bambino?". I miei son rimasti con le posate a mezz'aria.
(Se vi state chiedendo cos'ha risposto suo fratello, si è limitato a dire "Lela". A 19 mesi il suo vocabolario è ancora assai limitato. Però credo che sia un trilingue occulto).

Per contro, il Pupo conserva la sua natura di irresistibile tenia. Appena mi vede, scoppia a piangere di default. Non quando me ne vado - quello sarebbe anche normale - ma nell'istante esatto in cui varco la soglia di casa salutandolo con un sorriso. "Ciao amorino, mi sei mancato". "Uaaargh!".
Va da sé che non sopporta che mi allontani: "Amorino, vado in bagno". "Uaaargh!". "Amorino, la mamma si mette il costume". "Uaaargh!". "Am...". "Uaaargh!". Ma è talmente coccolone, e distribuisce in giro (a capocchia. Anche al postino) una tale quantità di baci e carezze che gli si perdona tutto.
Quel che davvero mi preoccupa sono le sue doti motorie. Con quel corpaccione, probabilmente crede di avere 4 anni, e si comporta di conseguenza. Di recente abbiamo notato che aveva preso la strana abitudine di raccattare per casa tutti i pupazzi che trovava, per poi buttarli nel lettino da campeggio, trasformandone il fondo in una rovente foresta di peluche. Perché lo fa? Ci chiedevamo sottraendoglieli nottetempo.
Poi, un mattino alle 5.27, la risposta.
"Lela".
(Io, che in vacanza dormo in camera con lui): "Pupo, mannaggia, dormi, è l'alba".
"Allà".
"Te possino".
"Mamma?"
"Sì, sono io. Dormi, giustocielo".
Come in 50 volte il primo bacio, al Pupo si cancella la memoria ogni giorno.
(In tono sorpreso ed entusiasta) "Mamma! Mamma!"
(Io) "Bleuuurgh".
Ho pensato: fingo di dormire, si arrenderà, è già successo. Ed è in quel momento che ho capito a cosa servivano tutti quei pupazzi. Il genio del male ha improvvisato una montagnola usando un topone, un bambolotto informe e un orsetto pure un po' sdrucciolevole, c'è salito sopra e poi, con un'elegante sforbiciata, ha lanciato il cuore (e anche un'altra cosa che comincia per "cu") oltre l'ostacolo. Hop! In un attimo, e per una volta senza farsi male, era fuori dal lettino. E addosso a me.
Ora. Ditemi. Voi. Cosa. Fareste. Al. Posto. Mio.
(Grazie)


martedì 6 luglio 2010

Incidenti domestici

E' facile smettere di mangiarsi le unghie se sai come farlo

Mentre ieri sera la portiera della Punto di mia madre mi si chiudeva contemporaneamente su tempia e ginocchio - coloro che fabbricano questo tipo di auto non tengono affatto conto delle persone distratte come me - tra un'imprecazione e l'altra ho avuto modo di riflettere sul fatto che da qualche parte, in effetti, mia figlia deve pur aver preso. Nella sua breve e vivace vita ha inanellato un numero impressionante di incidenti, al punto da creare un suo archivio personale in cui li classifica per gravità:
- il "Tino" (una quisquilia, un'inezia, magari un graffietto)
- il "Brucio" (già più serio, può essere un'ustione ma anche un ginocchio sbucciato per bene)
- il "Male" (qui l'entità del danno, non serve spiegarlo, è significativa).

Nel leggere il resoconto dei vostri incidenti di bambine mi sono intenerita e poi mi sono chiesta: ma anche adesso, che più o meno siete tutte adulte, andate avanti a farvi male? Io sì. Io potrei essere una perfetta contro-testimonial di quella - geniale e terribile - pubblicità progresso in cui una donna con l'occhio nero dice "E' stato il tappo dello spumante"; in foto verrei uguale con l'unica differenza che per me sarebbe davvero colpa del sughero.
E' che le cose mi vengono addosso. Mi capitava soprattutto quando allattavo e giravo per casa di notte: ero piena di lividi, soprattutto sulle gambe. Ma in fondo non ho mai smesso di ferirmi involontariamente. Gli oggetti di uso domestico sono miei nemici: riesco pure a schiacciarmi un dito aprendo quei cancelletti di sicurezza per impedire ai bambini di ruzzolare dalle scale.
E a parte la botta di ieri sera, su tempia e ginocchio sinistri, perché ora mi fa male anche il lato destro del cranio? Non riesco a spiegarmelo. Qualcuno mi picchia nel sonno, durante la notte? Chi mi ha tagliato l'alluce del piede? Un vetro in spiaggia? Il pianale ribassato dell'autobus? Il tappo della bottiglia di birra che mi pare, non ne sono sicura, di aver pestato per sbaglio qualche giorno fa? Come ho fatto a sbucciarmi il gomito? Quanto spendo in arnica, cerotti, penicillina ogni anno? Come sono riuscita, l'altra sera, a cadere sulle scale in salita? Non si cade in discesa, di solito? Perché il mio ginocchio destro ora produce uno strano scricchiolio/fruscio, un po' come se ci fosse dentro dell'acqua? Sono tutte domande destinate a restare senza risposta.

Ma voi, crescendo, siete migliorate? Avete altri aneddoti da raccontare sul tema? Siete mai riuscite a smettere di mangiarvi le unghie, e se sì come? Rispondete con onestà e vincerete - luglio è un mese generoso, e in più il mio editore insiste - altre due copie del mio nuovo libro, Tutto quello che so della vita l'ho imparato da Sex and The City.
Avete tempo fino al fine settimana!
E sul finire di questo post, il risultato del concorso precedente: vince Pollywantsacracker, grazie al solito sorteggio casuale e casereccio. Poi rileggendo il suo commento mi sono detta che se lo merita, perché ha avuto il coraggio di chiamare Quaquetc. il mio pupazzo preferito.

P.S. Se ne trovo degli altri, li rimetto in palio.